PROTOCOLLO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
(DSA)
LA STORIA
La Direzione Didattica di Orvieto Capoluogo nell’anno 2007-2008 ha aderito alla formazione dei docenti offerta dall’ URS dell’Umbria in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia e al Progetto di Ricerca – Azione per la Scuola Primaria.
Questa iniziativa è stata diffusa presso le Scuole Primarie del Comprensorio Orvietano e anche grazie ai finanziamenti dell’ USR dell’Umbria si è raggiunto un protocollo sperimentale tra l’Istituzione Scolastica e i servizi Territoriali del Distretto Sanitario n. 3 di Orvieto con la costituzione di un gruppo di insegnanti “esperte” a livello territoriale .
A loro è assegnato il compito di somministrare e correggere gli screening secondo le modalità e i tempi del Progetto in collaborazione con il Servizio Infanzia.LA NORMATIVA
La legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come “DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” assegnando al sistema nazionale d’istruzione il compito di individuare forme didattiche e modalità di valutazione adeguate affinché studenti con DSA possano raggiungere il successo scolastico.
La Legge 170 a differenza della legge 104 non prevede il sostegno per gli alunni con DSA ma una didattica individualizzata e personalizzata con l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative.
I COMPITI DELLA SCUOLA
Per individuare un potenziale disturbo specifico è importante osservare per poi agire tempestivamente su quelle caratteristiche cognitive che potranno consentire all’alunno il raggiungimento del successo formativo. Le attività specifiche di recupero e potenziamento possono essere utilizzate anche per aiutare quei bambini che pur avendo difficoltà nel primo biennio della scuola primaria nelle abilità di base, non rientrano nei DSA.
La scuola interviene con una una didattica:
Individualizzata che riguarda attività per potenziare abilità o per acquisire competenze specifiche (rivolto anche al resto della classe)
Personalizzata che calibra l’offerta didattica sulla specificità dei bisogni formativi del singolo alunno (considerando le differenze soprattutto sotto il profilo qualitativo) anche con l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative.
STRUMENTI COMPENSATIVI | |
ñ tavola pitagorica | |
ñ tabella delle misure | |
ñ tabella formule geometriche | |
ñ calcolatrice | |
ñ registratore | |
ñ computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale | |
ñ carte geografiche e storiche | |
ñ mappe concettuali costruite insieme all’alunno/a | |
ñ schemi |
MISURE DISPENSATIVE | |
ñ lettura ad alta voce | |
ñ scrittura veloce sotto dettatura | |
ñ scrittura alla lavagna | |
ñ copiatura dalla lavagna | |
ñ uso del vocabolario | |
ñ scrittura e lettura dei numeri romani | |
ñ disegni tecnici | |
ñ studio mnemonico di poesie, tabelline, regole grammaticali | |
ñ studio della lingua straniera in forma scritta |
ALCUNE ATTENZIONI | |
ñ Valutare in modo costruttivo separando l’errore dal contenuto | |
ñ concedere tempi più distesi per effettuare le prove | |
ñ organizzare interrogazioni programmate | |
ñ valutazione delle prove scritte che tengano conto del contenuto e non della forma | |
ñ lettura e spiegazione delle consegne da parte dell’insegnante | |
ñ scrittura dei testi delle verifiche in stampato maiuscolo | |
ñ assegnare compiti a casa in misura ridotta | |
ñ non sottolineare gli errori spazio-temporali | |
ñ assicurare che vi sia da parte di tutti i docenti piena conoscenza del disturbo del bambino/a | |
ñ garantire momenti di apprendimento cooperativo, a piccoli gruppi o a due | |
ñ accordarsi con i genitori sulle modalità del lavoro a casa | |
ñ assicurarsi che i compiti vengano scritti correttamente sul diario | |
ñ mantenere i contatti con logopedista e specialista ASL | |
ñ favorire momenti di lettura silenziosa per tutta la classe | |
ñ chiarire all’interessato e alla classe i criteri differenziati di valutazione per l’alunno dislessico. | |
ñ Lasciare libero il bambino di utilizzare il carattere con il quale scrive meglio |
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.
Entro il primo trimestre scolastico, la scuola predispone il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
che contiene:
dati anagrafici dell’alunno;
tipologia di disturbo;
attività didattiche individualizzate;
attività didattiche personalizzate;
strumenti compensativi utilizzati;
misure dispensative adottate;
forme di verifica e valutazione personalizza
Scuola dell’Infanzia
Il ruolo della scuola dell’infanzia è di fondamentale importanza nell’identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento ascrivibili ai quadri generali dei DSA
Segnali di rischio
Scambio di suoni
Omissione di suoni o parti di parole
Riduzione di gruppo
Espressione linguistica inadeguata
Poca abilità nella manualità fine
Difficoltà di orientamento spazio-temporale
Difficoltà di coordinazione oculo-manuale
Difficoltà di orientamento nel tempo scuola
Difficoltà nell’esecuzione autonoma delle attività della giornata
Difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale (ieri, oggi, domani)
COSA FARE
Osservare
Rafforzare l’identità personale, l’autonomia e le competenze dei bambini
Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino
somministrare nell’ultimo anno le prove strutturate( allegato 1)
compilare il questionario osservativo IPDA ( allegato 2)
COSA NON FARE
Precorrere le tappe nell’insegnamento della letto- scrittura
Scuola Primaria
All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa che si deve realizzare attraverso uno scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola dell’infanzia e i docenti della scuola primaria.
COSA FARE
AREA LINGUISTICA
Uso del metodo fono-sillabico per l’apprendimento della letto-scrittura
Uso dello stampato maiuscolo per tempi prolungati
Introduzione di un carattere alla volta
Non far coincidere il cambio di carattere con la presentazione di digrammi/trigrammi e gruppi consonantici
Somministrazione screening (Allegato 3)
Compilazione della griglia di osservazione (Allegato 4)
Esempi di attività
Attività metafonologiche:
Composizione di parole con due o più sillabe
Cambio di sillabe (sole➯sale➯pale➯male…)
Treno di parole (mare-remo-moto…)
Giochi di sillabe
Tombola di sillabe
Lettura veloce di sillabe
AREA DEL CALCOLO
Avviare al conteggio e al calcolo a mente puntando su strategie che riguardano:
Fra le strategie più importanti ricordiamo:
– composizione e scomposizione dei numeri in insiemi più semplici
– raggruppamento
– arrotondamento alla decina
– le proprietà delle quattro operazioni
Si raccomanda l’uso di queste attività nella quotidianità scolastica attraverso giochi e esercizi orali.
DIDATTICA PER LE LINGUE STRANIERE
Privilegiare lo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte.
Usare misure dispensative e strumenti compensativi:
Tempi più distesi
Minor carico di lavoro
Lettura da parte dell’insegnante
La dimensione relazionale
Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni con DSA a una scarsa autostima..
Ogni reale apprendimento acquisito e ogni successo scolastico rinforza la percezione di poter riuscire nonostante le difficoltà.
Non realizzare attività didattiche personalizzate, non utilizzare gli strumenti compensativi e le misure dispensative collocano l’alunno in uno stato di immediata inferiorità rispetto alle prestazioni richieste e non per assenza di “buona volontà” ma per una problematica che lo trascende oggettivamente.
COSA FARE
Favorire un clima sereno attraverso iniziative di condivisione con il resto della classe:
Life Skills Education
Cooperative learning
Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA
LA SCUOLA
Il Dirigente Scolastico
Sulla base dell’autonoma responsabilità nella gestione delle risorse umane della scuola, il Dirigente scolastico:
✔ può assegnare docenti con competenze nei DSA in classi dove sono presenti alunni con tale disturbo.
✔ garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali
✔ attiva interventi preventivi
✔ trasmette alla famiglia apposita comunicazione
✔ riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia e la condivide con il gruppo docente
Il Dirigente Scolastico
✔ promuove attività di formazione/aggiornamento
✔ promuove e valorizza progetti mirati
✔ definisce su proposta del collegio dei docenti la documentazione didattica personalizzata
✔ gestisce le risorse umane e strumentali
✔ promuove la condivisione del PDP tra famiglia e docenti
✔promuove attività di formazione/aggiornamento
✔ promuove e valorizza progetti mirati
✔ definisce su proposta del collegio dei docenti la documentazione didattica personalizzata
✔ gestisce le risorse umane e strumentali
✔ promuove la condivisione del PDP tra famiglia e docenti
ll Referente di Istituto
➢ fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti
➢ fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato
➢ collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA
I Docenti
Ogni docente, per sé e collegialmente:
• durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione
mette in atto strategie di recupero
• segnala alla famiglia e al dirigente (Allegato 3) la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere
• prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti
• procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti
• adotta misure dispensative compensative e attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
• realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni
La Famiglia
La Formazione
La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale per la corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità. Al riguardo, si pone in primo piano il tema della formazione in servizio.
Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (PDP) non siano delegate a qualcuno dei docenti.