“La scuola è vita”. Una rappresentanza delle terze medie partecipa al Giubileo del Mondo Educativo.

Nell’abbraccio ideale del colonnato del Bernini in piazza San Pietro e nel calore dell’Aula Paolo VI gremita di studenti e insegnanti, una delegazione di alunni e alunne delle terze medie dell’Istituto Comprensivo Orvieto Baschi ha partecipato giovedì 30 ottobre al Giubileo del Mondo Educativo.

papa

Nei giorni precedenti, laboratori e attività hanno coinvolto oltre ottocento studenti di tutta Italia e di altri Stati, permettendo ai ragazzi di confrontarsi su tematiche trasversali sintetizzate nelle parole Cammini, Orizzonti, Dialoghi, Elementi. Tante le forme di espressione utilizzate: la musica, l’arte, la tessitura, la body percussion si sono intrecciate con parole distillate e dense, che hanno emozionato i presenti.

Spontanei e vibranti i passaggi della lettera che i giovani hanno indirizzato a Papa Leone XIV: “Quando un insegnante pronuncia bene il tuo nome, ti rimette in piedi. Quando un errore non è una sentenza ma un inizio, la scuola ricuce, instilla fiducia”.

Tra le autorità, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ringrazia il variegato mondo della scuola e, rivolgendosi agli studenti, li coinvolge direttamente, affermando che ognuno di loro possiede una bellezza straordinaria, che la scuola deve scoprire e valorizzare. Segue la condanna della tracotanza e di quella cultura che mette al centro l’io. Educare è approdare alla responsabilità del noi.

Il Cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione“, orchestra il suo discorso intorno ai concetti altamente simbolici di disastro e desiderio, parole che etimologicamente rimandano a un’assenza di stelle e a una speranza di luce. Il porporato fa quindi riferimento a un termine caro anche al Santo Padre: costellazioni. Per i giovani auspica una vita luminosa, una sete di luce che orienti verso la trascendenza.

papa

Quando il Papa fa il suo ingresso, gli applausi lo accolgono con immenso calore. Leone XIV invita studenti e docenti a farsi costruttori di pace ed esorta tutti gli educatori – genitori, insegnanti, sacerdoti, allenatori, buoni amici –  a essere stelle guida, bussole protese ad ascoltare e orientare, soprattutto quando il vuoto, l’inquietudine, il disagio schiacciano le esistenze. La scuola è vita quando, anche nel silenzio, riconosce la fame di stelle dei propri studenti e, insieme a loro, volge lo sguardo in alto diventando osservatorio di costellazioni.  

Accorato l’invito che il Pontefice rivolge ai giovani affinché usino con saggezza la tecnologia e non affidino la propria vita a un algoritmo. Incisivo l’appello a essere una generazione plus, una generazione con una marcia in più che permetta ai giovani di gestire il proprio percorso di vita con intelligenza nel rispetto quotidiano delle persone e dell’ambiente. Forte il richiamo conclusivo all’abbattimento della povertà, passaggio fondamentale per portare uguaglianza e istruzione dove ancora sono negate.

Nelle testimonianze ascoltate i nostri alunni hanno rintracciato il condensato di molte attività affrontate a scuola anche attraverso l’educazione civica. Lo sguardo lucido di ragazze e ragazzi è già un bagliore di lucentezza.